Una scala dimenticata nel tempo
passaggio di remote figure
i gradini consumati dal passaggio di genti
e rumori di voci nel saluto di visi appena incrociati
e quei bambini saltellanti che a due a due
facean la gara ad'arrivare in cima
amanti a braccetto ragazzi seduti su quei gradini
a stringersi in quell'amore tenero carezze baci
parole sussurrate poi tante risate
ora il silenzio giace come le foglie ingiallite
su quelle gradinate consumate
non ricordo nemmeno dove finivano
ma ricordo che lì è nato il mio amore per la vita
quando appoggiato alla ringhiera arrugginita
tenevo una matita tra le dita
e quel quadernetto stropicciato
si riempiva di pensiri fuggenti
nascevano i miei primi tormenti
nel trovare in quella foto del mondo
la folle emozione che prova un vagabondo
e quei pensieri mi portavano via
come per una magica sorte
mi regalavan follia*
e i raggi del sole mi sembravano anime
arrivate da mondi lontani discese attraverso
quelle gradinate comparivano e svanivano
con l'aleggiar dei rami di quel giardino
dimenticato là dove le scale del mio passato
hanno saggiato la mia gioventù*
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