Ho messo a nudo la vita mia,
rompendo il guscio della follia,
mentre l'anima si svuota dalle sinfonie
degli amori sviolinati , il cappio è teso
penzolante per ricevere il mio peso.
Musica celeste penetra nella mente,
mentre spartiti si mischiano al vento caldo
del sud, nella confusione le note echeggiano
e frastuoni stonano i miei ricordi.
Così nel mio nudo vestito di pelle rosa
e il sudore che cola, trascorro la mia ultima ora.
Non oso alzare lo sguardo ,verso quel cielo d'orato
violato da ali di ferro e scie di finte nuvole ,
con linee rette dividono a fette l'infinito celeste.
Sento tremare la terra sotto quei piedi che hanno viaggiato
calpestato milioni di granelli ,seguito sentieri folti di cespugli e spine,
ormai stanchi di sopportare il peso di questo tronco carnaceo.
Persino il violino scivola dalla mano, come a fuggire per non voler piu stonare,
le sue corde ormai sfinite, lacerate ,consumate da un'archetto vecchio,
la ruvida guancia ferma al tramontare
del giorno, senza girare lo sguardo egli piange chiedendo perdono,
mentre dall'alto un'angelo bianco lo prende per mano guidandolo
verso la luce nel tunnel della resurrezione*Bennypensiero*
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